Mai senza…. Vitamina D!

La vitamina D è necessaria sia per assicurare un buon assorbimento di calcio nell’intestino, sia per la corretta mineralizzazione dell’osso. Una carenza di vitamina D, frequente molti anni fa specie nei paesi nordici, che per molti mesi all’anno hanno poco o niente sole, portava a una caratteristica malattia dell’infanzia, il rachitismo. Si tratta di una malattia in cui l’osso, poco mineralizzato, andava incontro a tipiche deformità. Nell’adulto, la carenza di vitamina D determina una malattia simile, chiamata osteomalacia. Si tratta fortunatamente di condizioni oggi molto rare. Un po’ di vitamina D si trova negli alimenti (soprattutto pesci grassi come aringhe, sgombri, salmone, sardine: è soprattutto abbondante nel famoso olio di fegato di merluzzo). In certi paesi viene normalmente aggiunta al latte e agli alimenti per l’infanzia. Ma per la maggior parte essa viene sintetizzata direttamente nella nostra pelle per azione dei raggi ultravioletti B della luce solare (raggi UVB) su una sostanza chiamata 7-deidro-colesterolo. La vitamina D è l’unica vitamina che siamo capaci di produrre in proprio, ma in caso di necessità può essere somministrata come “supplemento”.

La vitamina D che produciamo nella pelle (chiamata anche colecalciferolo) o quella che assumiamo con gli alimenti (sostanze analoghe anche se, come struttura chimica, leggermente diverse) è solo la base delle sostanze che effettivamente agiranno nel nostro corpo.
A partire da questa base sono infatti prodotti, in due passi successivi, i cosiddetti metaboliti attivi della vitamina D. Il primo passo avviene nel fegato e trasforma la vitamina D “nativa” (colecalciferolo) in 25-idrossi vitamina D (detta anche 25-OH vitamina D o calcifediolo), e il passo successivo avviene nel rene, e trasforma il calcifediolo in 1,25-diidrossi vitamina D (detta anche 1,25-(OH)2 vitamina D o calcitriolo), un vero e proprio ormone. Questi “metaboliti attivi” della vitamina D circolano con il sangue e facilitano l’assorbimento intestinale del calcio: se manca la vitamina D non si riesce ad assorbirne una quantità sufficiente. Sono anche importanti, per un complicato “gioco di squadra” con il paratormone, nella regolazione della calcemia, e inoltre sono importanti per una corretta mineralizzazione dell’osso.  Nell’insufficienza epatica o renale questi passi metabolici possono essere compromessi, ma oggi si può intervenire somministrando direttamente i metaboliti attivi, oggi disponibili come farmaci.

Bisogna sempre seguire i consigli del medico perché la vitamina D presa in dose eccessiva si accumula nell’organismo e può fare male. A questo proposito, chi usa abitualmente integratori alimentari e supplementi vitaminici in libera vendita, deve accertarsi di non prendere vitamina D da più fonti diverse contemporaneamente. Molti anziani e persone che non stanno mai all’aperto nelle ore di luce possono avere carenze di vitamina D.  Nel dubbio, è possibile misurare il livello di 25-OH vitamina D nel sangue e, in caso di carenza, è indicato un supplemento di vitamina D.

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