Episodio 3: “Ah, e adesso..?”
–Enrico: “Allora Leo, come stai? Novità?”
-Leonardo: “Ma si, dai, tutto bene.. in realtà una novità ce l’avrei, e anche bella grossa. Ieri al lavoro il manager mi ha fatto un’offerta interessante… praticamente si è aperta una posizione come consulente informatico per un anno e lui ha pensato a me per ricoprire quel ruolo. Il punto è che è nella sede principale, in Germania!”
-Enrico: “Wow!! Grande, che notiziona! Ma scusa non sei contento? Ti sento non proprio entusiasta della cosa”
-Leonardo: “Ma si, certo, sono lusingato, è che me l’ha detto così, su due piedi, e mi ha spiazzato., Non sapevo bene cosa rispondere: da un lato ero contento perché sicuramente sarebbe una nuova esperienza, che mi permetterebbe di crescere professionalmente, ma dall’altro, beh… è in Germania! Anche se si tratta solo di un anno, andare significherebbe lasciare tutto quello che ho qui in Italia: Elisa, Davide, la casa, i miei genitori che comunque cominciano ad avere una certa età..”
La sorpresa è una delle sei emozioni primarie, ed è anche quella che dura di meno, perché spesso subito dopo vi si associano altre emozioni diverse. È quello che è successo a Leonardo, che subito dopo la sorpresa ha cominciato a provare gioia per la “nuova avventura” che gli si prospetta davanti e per cui vuole mettersi in gioco; d’altra parte però, sperimenta anche un’altra emozione contrastante, la paura, che tende a paralizzarlo e a fargli evitare qualcosa che è incerto, nuovo, e che potenzialmente può portarlo al fallimento.
La sfida, quando ci troviamo davanti ad un evento inaspettato, è innanzitutto ascoltare ciò che proviamo, per comprendere le nostre reazioni, e poi stabilire se quella novità può essere un elemento positivo oppure negativo per la nostra vita.
All’inizio potremmo sentire che tutto sfugge al nostro controllo e tendiamo a sentirci sicuri nella nostra zona di comfort, come delle navi che rimangono ferme nel porto, ma non è questa la loro funzione: così, anche noi non dobbiamo rimanere a tutti i costi nel nostro “porto sicuro”. Grazie alla sorpresa, infatti, possiamo crearci nuove opportunità perché essa ci spinge all’azione, ci permette di uscire dalla monotonia e dalla noia e soprattutto ci orienta verso i nostri obiettivi. Così, possiamo non essere indifferenti, non lasciare che la nostra vita scorra passivamente davanti ai nostri occhi senza essere noi i protagonisti: l’emozione della sorpresa quindi va desiderata, va rincorsa. E come i bambini che si sorprendono nel vedere le cose per la prima volta, così anche noi possiamo stupirci persino per le piccole cose della nostra quotidianità ed usare questa preziosa emozione come trampolino di lancio per nuove sfide.
Per approfondimenti:
- Alberto Pellai e Barbara Tamborini, “La bussola delle emozioni. Dalla rabbia alla felicità, le emozioni raccontate ai ragazzi”. 2019, Mondadori.
- Daniel Goleman, “Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici”. 2011, BUR.
- Joseph LeDoux, “Il cervello emotivo”. 2014, Baldini & Castoldi.