Episodio 2: “L’arte di essere fragili”
Paolo: “Ehi Tia, come stai? Come stanno Sara e i bambini?” – Mattia: “Bene dai… tutto sommato… si va avanti” – P: “Entusiasmo portami via! Non mi sembri molto convinto” – M: “Sto vivendo un periodo molto stressante al lavoro, il mio capo mi sta addosso continuamente e i colleghi fanno a gara per scavalcarmi. Arrivo a casa, i bambini gridano tutto il tempo e Sara non mi chiede nemmeno come sia andata la giornata. Vorrei raccontarle cosa mi preoccupa, vorrei sfogarmi, probabilmente piangere per ore” – P: “ E perchè non lo fai?” – M: “Non posso, sono l’uomo della coppia e pure padre. Non sono un debole. Se non sono forte io per loro chi potrebbe esserlo? Cosa penserebbe Sara di me? Ricordi papà che non piangeva mai, che non si lamentava mai, nemmeno nei momenti più difficili? Ecco”.
Mattia è un uomo, un padre di famiglia, una figura che secondo lui non deve mai mostrare segni di fragilità , pena l’essere etichettato come “debole”, da lui stesso in primis e poi dagli altri. Quante volte ci siamo sentiti dire che nella vita bisogna essere forti e che per esserlo, ad esempio, non bisogna piangere. Finchè nel nostro modo di pensare essere fragile rimanda all’essere inadeguato, noi tutti tenderemo a colpevolizzarci quando non riusciremo ad indossare l’abito da persona “forte” che abbiamo in mente. Provare dolore, esternare ciò che ci spaventa, ci rende agitati o nervosi (come affrontare un cambiamento importante, una situazione difficile…), ecco, sentirsi fragili in questi momenti è sbagliato? “Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita” come scrive Alessandro D’Avenia. Anche a noi, come Mattia, può capitare di sentirci così, di tenerci tutto dentro per paura di non soddisfare delle aspettative. Cercando di raggiungere la perfezione, però, rischiamo di impoverire la nostra personalità e di privarci delle esperienze che, seppur dolorose, sono essenziali e costruttive per la nostra vita. Permettersi di essere fragili è difficile. Essere fragili è un’arte da apprendere. E noi ci concediamo di esprimere ciò che abbiamo dentro quando ne sentiamo il bisogno? E accogliamo l’altro quando lo fa a sua volta con noi?
È normale affrontare un periodo di difficoltà nella vita. Se senti di aver bisogno di confrontarti con uno specialista che possa aiutarti e orientarti sulla strada migliore per te, non esitare a contattarci.
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Per approfondimenti:
- Alessandro D’Avenia, “L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita”. 2016, Mondadori.
- Eugenio Bornia, “La fragilità che è in noi.”. 2014, Einaudi.
- Michela Marzano, “Cosa fare delle nostre ferite? La fiducia e l’accettazione dell’altro”. 2015, Erickson.